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Rocco Borromini Architetto | Casa Caldesini

 

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Restauro di un casale Toscano immerso nella natura

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LOCALITÀ:
Anghiari, Toscana

ARCHITETTO PROGETTISTA:
Arch. Rocco Borromini

STUDIO DI ARCHITETTURA:
Rocco Borromini Architetto

SITO WEB:
www.roccoborrominiarchitetto.com

DESCRIZIONE PROGETTO:

 

Nel cuore della campagna aretina, nei pressi di Anghiari, tre antichi edifici rurali hanno ritrovato nuova vita grazie a un attento intervento di ristrutturazione. Il progetto ha preso forma con il preciso intento di rispettare la storia dei luoghi, preservando il legame profondo tra l’architettura e il territorio. Come accade per molte costruzioni rurali, queste strutture nascono in simbiosi con il paesaggio, espressione autentica di un’epoca e di un sapere costruttivo spontaneo, quello che Bernard Rudofsky definisce "architetture senza architetti". 

Qui, il passato non è stato solo conservato, ma interpretato in chiave contemporanea, creando un equilibrio tra memoria e modernità.

Video: Lorenzo Segato @Urbana Production

Il complesso si compone di tre corpi principali. Il primo, un tempo abitazione e stalla per le mucche, accoglie ora ambienti caldi e funzionali. Il secondo, un ex fienile e porcilaia, ospita oggi stanze da letto pensate per il massimo comfort. Il terzo, un deposito riconvertito, è diventato un atelier per la lavorazione della ceramica. A questi si aggiunge un piccolo edificio, completamente ricostruito dopo il crollo, e tre ettari di terreno che si dividono tra prato, uliveto e vigneto.

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Il primo edificio si sviluppa su due livelli, con ingressi indipendenti grazie alla naturale pendenza del terreno. La legnaia si trova all’ingresso nord, mentre varcata la soglia, la sala da pranzo con camino accoglie gli ospiti con le sue mura in pietra locale sapientemente restaurate. Le travi in rovere antico recuperato si intrecciano con l’orditura originale del tetto, mentre a terra, il cemento naturale spatolato a mano conferisce un tocco contemporaneo. La cucina si sviluppa attorno a un’isola in acciaio su disegno, integrando fuochi, lavello e piano da lavoro. Sulla parete, ripiani in inox accolgono un antico lavello in pietra, mentre il pavimento è un mosaico di cementine di recupero fiorentine. Il living, adiacente alla sala da pranzo, ripropone la stessa atmosfera, con muri in pietra e travi in rovere che raccontano la storia della casa.

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La scala che collega i due piani è un’opera di sottrazione e leggerezza: un profilo in ferro naturale, sospeso dai muri perimetrali, con un corrimano in ottone e una grande lampada scultorea a soffitto. Al piano inferiore, le stanze private si affacciano su un living, con pavimenti in pietra locale che sfumano senza soluzione di continuità tra interno ed esterno. La camera padronale, un tempo stalla, mantiene i suoi voltini in laterizio originali, restaurati con un delicato equilibrio tra conservazione e adeguamento alle normative antisismiche.

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Il secondo edificio, un tempo fienile e porcilaia, si sviluppa su due livelli e accoglie ora tre stanze da letto. Qui, l’intervento ha seguito la stessa filosofia di rispetto per la tradizione. Le coperture sono state interamente ricostruite nel rispetto degli spessori originari, mentre i graticci in laterizio del piano superiore sono stati ripristinati con materiali antichi, regalando una luce filtrata che riecheggia le atmosfere delle architetture vernacolari. La copertura in abete antico dialoga con la capriata originale, mentre la camera da letto principale al piano superiore si distingue per una superficie continua in resina che avvolge pavimenti e blocco bagno, creando un contrasto raffinato con i muri in rasopietra e il legno della copertura. 

 

In questo intervento, il passato e il presente si intrecciano in un dialogo armonioso, dove la storia non è un limite, ma il punto di partenza per una modernità consapevole e rispettosa. Una rinascita che celebra la bellezza del costruire con radici profonde, lasciando che il tempo continui a scorrere tra pietra, legno e paesaggio.

GALLERIA

Fotografia: Gerta Collaku @UrbanaProduction